Francesco Pirolo |
E’ da pochi giorni trascorso il Santo Natale, giorno della celebrazione della
venuta al mondo di Gesù Cristo e quindi dell’evento più importante della Storia
umana, e ciò mi offre lo spunto per una breve riflessione.
Sarà capitato anche a voi di fare o di ascoltare un certo tipo di ammonimento* che diffida dal non ridurre questa ricorrenza a mera celebrazione circostanziale, esteriore e formale; niente di più sottoscrivibile! Infatti lo spirito di Fede e l’amore per Nostro Signore Gesu’ Cristo ci impongono di cercare, meditare, e vivere, durante tale periodo dell’anno, il senso profondo nella nascita al mondo, e nei nostri cuori, del nostro Salvatore, del Verbo incarnato che ci dona la Sua Misericordia e rivela all’umanità tutta l’unica via reale e possibile di Verità e salvezza.
A tutto ciò mi permetto qui di aggiungere un invito ulteriore:
non facciamo però si’ che questa sottoscrivibilissima considerazione, diventi a sua volta una mera retorica e, con cio’, la condizione per incorrere in una caduta, forse ancor più grave: mi riferisco alla possibilità che dalla base del giusto ammonimento* di cui sopra, ci si erga a giudici e censori degli altri, finendo per sentirci migliori di loro proprio nel giorno in cui, più di ogni altro, dovremmo vederli come fratelli in Cristo! Prima di criticare le persone che ci capita di incontrare e osservare, più o meno a distanza, per i modi in cui ci sembra che si approccino al Santo Natale, non solo chiediamoci se noi non facciamo effettivamente di meglio, ma soprattutto ricordiamoci che non abbiamo nessun diritto per giudicarle, ne’ una possibilità assolutamente certa per indagare i loro cuori. Questo ovviamente vale poi non solo per il Natale, ma per ogni giorno dell’anno, poiché solo Colui del Quale abbiamo appunto celebrato la nascita e’ in condizione di conoscere l’animo umano meglio di noi stessi e possibile, infatti,uno dei Suoi insegnamenti fondamentali nel non giudicare il nostro prossimo.
Sarà capitato anche a voi di fare o di ascoltare un certo tipo di ammonimento* che diffida dal non ridurre questa ricorrenza a mera celebrazione circostanziale, esteriore e formale; niente di più sottoscrivibile! Infatti lo spirito di Fede e l’amore per Nostro Signore Gesu’ Cristo ci impongono di cercare, meditare, e vivere, durante tale periodo dell’anno, il senso profondo nella nascita al mondo, e nei nostri cuori, del nostro Salvatore, del Verbo incarnato che ci dona la Sua Misericordia e rivela all’umanità tutta l’unica via reale e possibile di Verità e salvezza.
A tutto ciò mi permetto qui di aggiungere un invito ulteriore:
non facciamo però si’ che questa sottoscrivibilissima considerazione, diventi a sua volta una mera retorica e, con cio’, la condizione per incorrere in una caduta, forse ancor più grave: mi riferisco alla possibilità che dalla base del giusto ammonimento* di cui sopra, ci si erga a giudici e censori degli altri, finendo per sentirci migliori di loro proprio nel giorno in cui, più di ogni altro, dovremmo vederli come fratelli in Cristo! Prima di criticare le persone che ci capita di incontrare e osservare, più o meno a distanza, per i modi in cui ci sembra che si approccino al Santo Natale, non solo chiediamoci se noi non facciamo effettivamente di meglio, ma soprattutto ricordiamoci che non abbiamo nessun diritto per giudicarle, ne’ una possibilità assolutamente certa per indagare i loro cuori. Questo ovviamente vale poi non solo per il Natale, ma per ogni giorno dell’anno, poiché solo Colui del Quale abbiamo appunto celebrato la nascita e’ in condizione di conoscere l’animo umano meglio di noi stessi e possibile, infatti,uno dei Suoi insegnamenti fondamentali nel non giudicare il nostro prossimo.
Nessun commento:
Posta un commento