27/08/10


Un cordiale e fraterno augurio per le prossime feste dei santi Monica e Agostino, formulato con le parole di Benedetto XVI all’ultima Udienza generale del 25 agosto 2010.

“ Cari fratelli e sorelle,

nella vita di ciascuno di noi ci sono persone molto care, che sentiamo particolarmente vicine, alcune sono già nelle braccia di Dio, altre condividono ancora con noi il cammino della vita: sono i nostri genitori, i parenti, gli educatori; sono persone a cui abbiamo fatto del bene o da cui abbiamo ricevuto del bene; sono persone su cui sappiamo di poter contare. E’ importante, però, avere anche dei “compagni di viaggio” nel cammino della nostra vita cristiana: penso al Direttore spirituale, al Confessore, a persone con cui si può condividere la propria esperienza di fede, ma penso anche alla Vergine Maria e ai Santi. Ognuno dovrebbe avere qualche Santo che gli sia familiare, per sentirlo vicino con la preghiera e l’intercessione, ma anche per imitarlo. Vorrei invitarvi, quindi, a conoscere maggiormente i Santi, a iniziare da quello di cui portate il nome, leggendone la vita, gli scritti. Siate certi che diventeranno buone guide per amare ancora di più il Signore e validi aiuti per la vostra crescita umana e cristiana.

Come sapete, anch’io sono legato in modo speciale ad alcune figure di Santi: tra queste, oltre a san Giuseppe e san Benedetto dei quali porto il nome, e ad altri, c’è sant’Agostino, che ho avuto il grande dono di conoscere, per così dire, da vicino attraverso lo studio e la preghiera e che è diventato un buon “compagno di viaggio” nella mia vita e nel mio ministero. Vorrei sottolineare ancora una volta un aspetto importante della sua esperienza umana e cristiana, attuale anche nella nostra epoca in cui sembra che il relativismo sia paradossalmente la “verità” che deve guidare il pensiero, le scelte, i comportamenti.

Sant’Agostino è un uomo che non è mai vissuto con superficialità; la sete, la ricerca inquieta e costante della Verità è una delle caratteristiche di fondo della sua esistenza; non, però, delle “pseudo-verità” incapaci di dare pace duratura al cuore, ma di quella Verità che dà senso all’esistenza ed è “la dimora” in cui il cuore trova serenità e gioia. Il suo, lo sappiamo, non è stato un cammino facile: ha pensato di incontrare la Verità nel prestigio, nella carriera, nel possesso delle cose, nelle voci che gli promettevano felicità immediata; ha commesso errori, ha attraversato tristezze, ha affrontato insuccessi, ma non si è mai fermato, non si è mai accontentato di ciò che gli dava solamente un barlume di luce; ha saputo guardare nell’intimo di se stesso e si è accorto, come scrive nelle Confessioni, che quella Verità, quel Dio che cercava con le sue forze era più intimo a sé di se stesso, gli era stato sempre accanto, non lo aveva mai abbandonato, era in attesa di poter entrare in modo definitivo nella sua vita (cfr III, 6, 11; X, 27, 38). Come dicevo a commento del recente film sulla sua vita, sant’Agostino ha capito, nella sua inquieta ricerca, che non è lui ad aver trovato la Verità, ma la Verità stessa, che è Dio, lo ha rincorso e lo ha trovato (cfr L’Osservatore Romano, giovedì 4 settembre 2009, p. 8). Romano Guardini commentando un brano del capitolo terzo delle Confessioni afferma: sant’Agostino comprese che Dio è “gloria che ci getta in ginocchio, bevanda che estingue la sete, tesoro che rende felici, […egli ebbe] la pacificante certezza di chi finalmente ha capito, ma anche la beatitudine dell’amore che sa: Questo è tutto e mi basta” (Pensatori religiosi, Brescia 2001, p. 177).

Sempre nelle Confessioni, al Libro nono, il nostro Santo riporta un colloquio con la madre, santa Monica la cui memoria si celebra il prossimo venerdì, dopodomani. È una scena molto bella: lui e la madre stanno a Ostia, in un albergo, e dalla finestra vedono il cielo e il mare, e trascendono cielo e mare, e per un momento toccano il cuore di Dio nel silenzio delle creature. E qui appare un’idea fondamentale nel cammino verso la Verità: le creature debbono tacere se deve subentrare il silenzio in cui Dio può parlare. Questo è vero sempre anche nel nostro tempo: a volte si ha una sorta di timore del silenzio, del raccoglimento, del pensare alle proprie azioni, al senso profondo della propria vita, spesso si preferisce vivere solo l’attimo fuggente, illudendosi che porti felicità duratura; si preferisce vivere, perché sembra più facile, con superficialità, senza pensare; si ha paura di cercare la Verità o forse si ha paura che la Verità ci trovi, ci afferri e cambi la vita, come è avvenuto per sant’Agostino.

Cari fratelli e sorelle, vorrei dire a tutti, anche a chi è in un momento di difficoltà nel suo cammino di fede, a chi partecipa poco alla vita della Chiesa o a chi vive “come se Dio non esistesse”, di non avere paura della Verità, di non interrompere mai il cammino verso di essa, di non cessare mai di ricercare la verità profonda su se stessi e sulle cose con l’occhio interiore del cuore. Dio non mancherà di donare Luce per far vedere e Calore per far sentire al cuore che ci ama e che desidera essere amato.

L’intercessione della Vergine Maria, di sant’Agostino e di santa Monica ci accompagni in questo cammino”.

Auguri ancora,



22/08/10

"Ojos de cielo" cantata da Caterina Socci



Oggi, in ricordo della nostra cara Mamma del cielo, ho pensato di mettere il canto che Caterina Socci, oggi bloccata in un letto d'ospedale....Questo canto sembra profetico...ma tutti noi imploriamo la Mamma Celeste che la faccia ritornare a cantare le sue belle lodi e ad una vita normale di ragazza 24° enne. Tutti uniti nella preghiera per lei...e per quanti come lei malati nel corpo e per quelli malati ...nello spirito!!! Gazie Mamma per esaudirci!!!!

19/08/10

Meditando con S. Agostino.


! Dio è Amore!!! E chi resta nell'amore resta in Dio e Dio rimane in lui!!! Abitiamo l'uno nell'altro, chi contiene e chi è contenuto. Io abito in Te, mio Dio, ma per essere contenuto da Te; Tu abiti in me ma per contenermi e non farmi cadere.....Tu sei medicina per il malato, regola per il cattivo, luce per il cieco, casa per l'abbandonato. Tutto dunque mi viene offerto. Fammi comprendere che non sono io che dono a Te, allorchè vengo a Te, neppure la proprietà di me stesso.....Tu Signore, non hai bisogno dei miei beni....Tu sei il vero Signore che non cerchi nulla da me, e guai a me stesso se non cerco Te! Niente tu chiedi a me, ma tu mi hai cercato mentre io non cercavo Te. Si era dispersa una sola pecora: Tu la trovasti e pieno di gaudio la riportasti sulle tue spalle. Era forse necessaria al pastore quella pecora o non era invece più necessario il pastore alla pecora?....O Dio, conferma in me il dono della tua carità, aiutandomi a vivere bene.

In 1 Giov.8,14

O Signore, una volta per tutte tu mi dai un breve precetto: ama e fà ciò che vuoi; sia che tu taccia, taci per amore; sia che tu parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che perdoni, perdona per amore. O Signore, fa che sia in me la radice dell'Amore, poichè da questa radice non può procedere se non il bene.!

In Giov. 7,8

17/08/10

Festa dei Santi Monica e Agostino


Venerdì 27 Agosto - Festa di S. Monica
ore 7.30 S. Messa con canto delle lodi - al termine bacio della reliquia
ore 17.30 Santo Rosario
ore 18.00 Celebrazione per le mamme con canto del Vespro ( al termine bacio della reliquia )
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Sabato 28 A gosto - Solennità di S. Agostino
ore 7.30 S. Messa con canto delle lodi - al termine bacio della reliquia
ore 17.00 Adorazione Eucaristica con canto del Vespro
ore 18.00 S. Messa festiva

( INDULGENZA PLENARIA )

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S. Maria in Selva