26/11/12

CURIOSITA'

Cardinale Luis Antonio Tagle
55 Anni
Arcivescovo di Manila

   E' stato eletto Cardinale poco fa insieme con gli altri 5 nuovi Cardinali.


Evviva "Las Eslas Filippinas"

21/11/12

Un Ricordo Memoriale di S. Maria in Selva


 In questo breve capitolo accenno ad alcuni dei Priori che hanno lasciato testi­monianze significative della loro presenza a S. Maria in Selva.
Il primo che cito è Frate Simone da Buggiano, Priore nel 1575 in occasione della visita di mons. Castelli e grande predicatore durante la temperie luterana; fu una figura di primo piano ed ebbe importanti incarichi di governo nell'ordine agostiniano.
Un altro Priore di origine locale fu P. Pietro di Pierantonio Bartoli da Stignano, alla guida del convento intorno alla metà del '600; fu proprio lui a promuovere le trasformazioni della chiesa negli anni 1642-1649 e a commissionare a sue spese il pulpito nel 1644.
A trovarsi nel mezzo della soppressione del 1808 fu il Priore P. Andrea Pratesi, che fece fronte all'umiliazione dell'abbandono del Convento, conducendo i suoi fratelli a congiungersi con gli agostiniani di S. Francesco de' Ferri di Pisa. Fu ancora lui, nel 1817, a gestire con energia e concretezza la ricostituzione del convento di S. Maria in Selva, che era stato spogliato e devastato dopo la sop­pressione, a risolvere i gravi problemi economici e a riavviare la vita religiosa, accogliendo anche molti confratelli di conventi soppressi e non riaperti.
Ma il Priore che ha lasciato un segno indimenticabile è stato P. Benigno Pera, nato a Camigliano nel 1838 e morto a S. Maria in Selva nel 1906. Frate agostiniano a 19 anni e sacerdote a 24, nel 1865 giunse a S. Maria per restarvi fino alla morte. Umile e silenzioso, era dotato però di una volontà e di una fede ferree, che lo sostennero durante le infelici vicende della soppressione del 1866. Insieme al compaesano Fra' Fulgenzio Cesaretti, restò a custodire e officiare la chiesa, al­loggiando in due misere stanzette dietro la sacrestia. Tentò in ogni modo di rico­stituire la famiglia conventuale, riuscendo infine a ricomprare il convento nel 1883 ed a riavviare così la vita monastica. Fu più volte eletto Priore e guidò il Convento nel momento cruciale in cui esso fu sede di noviziato e poi di collegio ginnasiale. La sua fama varcò i confini comunali e divenne noto e riverito in tutta la Valdinievole. Fu seppellito nel cimitero di Borgo a Buggiano. La sua salma fu poi trasferita nella chiesa di S. Maria in Selva e deposta nel sepolcro dei frati. Una lapide in marmo, inserita nella parete vicino all'ingresso della sacrestia, lo ricorda ad eterna memoria.
Più vicini al nostro tempo, cito altri due Priori, P. Vitaliano Balestri e P. Mario Giglioli.
P. Balestri nacque a Sasseta di Vernio nel 1885 e morì nel 1969; fu ordinato sacerdote nel 1913 ed eletto Priore a S. Maria per ben quindici anni; ricoprì anche l'incarico di Superiore Provinciale dal 1930 al 1936 e dal 1939 al 1945. Lasciato il Convento della Selva nel 1948, fu Superiore nella casa del Noviziato di San Gimignano. Gli anziani borghigiani lo ricordano ancora per la sua vita religiosa esemplare e per la cura che dedicava all'educazione dei giovani.
P. Mario Giglioli, nato a San Gimignano nel 1922 e morto nel 2000, ha passato la sua vita quasi interamente a S. Maria in Selva, dove è stato Priore per tredici anni. Insegnante di religione alle locali scuole medie, figura imponente ed auste­ra, temuta dagli studenti, perdeva ogni traccia di severità quando parlava della 'sua' chiesa, curata amorevolmente con l'affetto di una profonda fede. Tutti lo ricordano con simpatia a cavalcioni di un piccolo ciclomotore, quando si recava a Borgo a Buggiano per sbrigare le varie incombenze.
Ed è dopo di P. Mario Giglioli, è stato eletto P. Giuseppino Romani priore di S. Maria fino al 13 Agosto 2012; nella quale ha sostenuto il restauro delle belle arte nell’interno della Chiesa soprattutto il presbiterio che appena terminato il lavoro di restauro, tuttavia, in quest’anno (2012) è stato eletto un nuovo Priore di S. Maria; è il p. Nilo Ingente. 

20/11/12

PENSIERO DI UN GIOVANE SULL'ANNO DELLA FEDE

Francesco Pirolo (Ha studiato Musica e Filosofia)




2012 anno della Fede
Vivere l’anno della Fede ci pone la riflessione di cosa significhi essere, sentirci e vivere attivamente da cristiani cattolici nell’ambito della vita contemporanea, sia essa intesa nell’intimo delle nostre coscienze, nel privato delle nostre famiglie e cerchie di amicizie, o nel sociale della comunita’ politica sempre piu’ globalizzata.
La complessita’ dell’argomento richiederebbe convegni, tesi e trattati, ma nel nostro piccolo possiamo gia’ trovare una prima e FONDAMENTALE risposta! Almeno questo e’ quello che mi sento di testimoniare io, alla luce della mia esperienza di vita.

Questa risposta, o meglio La Risposta, non possiamo che trovarla, com’e’ anche ovvio che sia (almeno per chi si dice e si sente cristiano) nella Parola di nostro Signore, nei Testi Sacri: Bibbia e Vangelo, ma anche, se non soprattutto, nella Preghiera del cuore.
E’ infatti mia diretta testimonianza di vita reale che  qui  sia  realmente presente, viva, attuale, eterna la Verita’.
Ma cos’e’ la Verita’? Sta a voi scoprirlo, ma io, relativamente anche alle limitazioni dell spazio virtuale in cui ci troviamo, posso dirvi che:
1) l’ho trovata proprio e solo li’, nella “Lieta Novella” di Gesu’ Cristo prima; e nella Preghiera col cuore poi.
2) e’ Verita’  perfetta, meravigliosa e splendente, nel suo valore assoluto quanto particolare:  assoluto, nel senso che risponde, con gioia e bellezza, alle domande dell’essere umano in quanto tale; particolare nel senso che risponde, al tempo stesso e come solo una Parola divina puo’ mirabilmente fare, alle domande individuali di ognuno di noi.
Arrivati a questo punto, forse qualcuno di voi stara’ pensando: “ma io sono anni che leggoe/o ascolto la Parola di Cristo e che prego…che “banalita’ “ va dicendo questo tipo?”; io almeno cosi’ io avrei pensato e sentito fino a qualche tempo fa.
Ecco allora che, sempre proponendovi con piena onesta’ intellettuale e di cuore la riflessione sul mio percorso personale di cristiano, ai punti 1 e 2 aggiungo:
3) la chiave che, dopo anni mi ha permesso non solo di  leggere e ascoltare, ma anche di capire, vivere e amare, come essere umano e come individuo unico, la Parola di Gesu’ e’ stata l’Umilta’; solo dopo un preciso percorso di vita che mi ha fatto trovare in tale condizione di mente e di spirito verso Dio, ho avuto, le risposte che stavo cercando da tutta la mia vita di adulto (almeno).
L’Umilta’ di fronte a Dio, il  riconoscermi sue creatura e mettere a tacere tutto il subbuglio del mio intelletto e del mio cuore, il sentirmi “povero” e nullo ha fatto tutta la differenza per me, aprendomi incondizionatamente nella mente e nel cuore alla “Parola”. Poi, non a caso infatti, sappiamo tutti bene quanto Dio ami gli umili e i poveri in spirito: Maria stessa si senti’ e opero’, per tutta la sua vita terrena, umilissima serva della Volonta’ divina!
Allora ecco la mia testimonianza, che puo’ valere tanto o poco, ma sicuramente  come quella di uno dei vostri fratelli in Cristo: per vivere la Fede sempre, e non solo nel 2012, apriamoci incondizionatamente alla Parola di nostro Signore Gesu’ Cristo e all’intercessione di Maria, con la stessa fiducia e speranza totali che un bambino piccolo ha verso un Padre e una Madre; i “posti” dove trovarli sono, come dicevo La Bibbia, il Vangelo, la preghiera fatta col cuore e la vita nella Chiesa, con la Messa e i Sacramenti.
Grazie per chi  abbia avuto la voglia e la pazienza di leggermi.
Sempre sia lodato Gesu’ Cristo!

05/11/12

INCONTRO CON P. PROVINCIALE


I rappresentanti di ogni comunità Agostiniana nella regione Toscana-Reggio Emilia sono venuti a Santa Maria in Selva per un incontro con il Padre Provinciale della Provincia Agostiniana D'Italia.

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S. Maria in Selva