In questo breve capitolo
accenno ad alcuni dei Priori che hanno lasciato testimonianze significative
della loro presenza a S. Maria in Selva.
Il primo che cito è Frate
Simone da Buggiano, Priore nel 1575 in occasione della visita di mons. Castelli
e grande predicatore durante la temperie luterana; fu una figura di primo piano
ed ebbe importanti incarichi di governo nell'ordine agostiniano.
Un altro Priore di origine
locale fu P. Pietro di Pierantonio
Bartoli da Stignano, alla guida del convento intorno alla metà del '600; fu
proprio lui a promuovere le trasformazioni della chiesa negli anni 1642-1649 e
a commissionare a sue spese il pulpito nel 1644.
A trovarsi nel mezzo della
soppressione del 1808 fu il Priore P.
Andrea Pratesi, che fece fronte all'umiliazione dell'abbandono del Convento,
conducendo i suoi fratelli a congiungersi con gli agostiniani di S. Francesco
de' Ferri di Pisa. Fu ancora lui, nel 1817, a gestire con energia e concretezza
la ricostituzione del convento di S. Maria in Selva, che era stato spogliato e
devastato dopo la soppressione, a risolvere i gravi problemi economici e a
riavviare la vita religiosa, accogliendo anche molti confratelli di conventi
soppressi e non riaperti.
Ma il
Priore che ha lasciato un segno indimenticabile è stato P. Benigno Pera, nato a Camigliano nel 1838 e morto a S. Maria
in Selva nel 1906. Frate agostiniano a 19 anni e sacerdote a 24, nel 1865
giunse a S. Maria per restarvi fino alla morte. Umile e silenzioso, era dotato
però di una volontà e di una fede ferree, che lo sostennero durante le infelici
vicende della soppressione del 1866. Insieme al compaesano Fra' Fulgenzio
Cesaretti, restò a custodire e officiare la chiesa, alloggiando in due misere
stanzette dietro la sacrestia. Tentò in ogni modo di ricostituire la famiglia
conventuale, riuscendo infine a ricomprare il convento nel 1883 ed a riavviare
così la vita monastica. Fu più volte eletto Priore e guidò il Convento nel
momento cruciale in cui esso fu sede di noviziato e poi di collegio ginnasiale.
La sua fama varcò i confini comunali e divenne noto e riverito in tutta la
Valdinievole. Fu seppellito nel cimitero di Borgo a Buggiano. La sua salma fu
poi trasferita nella chiesa di S. Maria in Selva e deposta nel sepolcro dei
frati. Una lapide in marmo, inserita nella parete vicino all'ingresso della
sacrestia, lo ricorda ad eterna memoria.
Più vicini al nostro tempo,
cito altri due Priori, P. Vitaliano
Balestri e P. Mario Giglioli.
P.
Balestri nacque a Sasseta di Vernio nel 1885 e morì nel 1969; fu ordinato
sacerdote nel 1913 ed eletto Priore a S. Maria per ben quindici anni; ricoprì
anche l'incarico di Superiore Provinciale dal 1930 al 1936 e dal 1939 al 1945.
Lasciato il Convento della Selva nel 1948, fu Superiore nella casa del
Noviziato di San Gimignano. Gli anziani borghigiani lo ricordano ancora per la
sua vita religiosa esemplare e per la cura che dedicava all'educazione dei
giovani.
P. Mario Giglioli, nato a San
Gimignano nel 1922 e morto nel 2000, ha passato la sua vita quasi interamente a
S. Maria in Selva, dove è stato Priore per tredici anni. Insegnante di
religione alle locali scuole medie, figura imponente ed austera, temuta dagli
studenti, perdeva ogni traccia di severità quando parlava della 'sua' chiesa,
curata amorevolmente con l'affetto di una profonda fede. Tutti lo ricordano con
simpatia a cavalcioni di un piccolo ciclomotore, quando si recava a Borgo a
Buggiano per sbrigare le varie incombenze.
Ed è dopo di P. Mario Giglioli, è
stato eletto P. Giuseppino Romani priore di S. Maria fino al 13 Agosto 2012; nella quale ha sostenuto il restauro delle belle arte nell’interno della Chiesa
soprattutto il presbiterio che appena terminato il lavoro di restauro, tuttavia, in
quest’anno (2012) è stato eletto un nuovo Priore di S. Maria; è il p. Nilo Ingente.
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