21/11/12

Un Ricordo Memoriale di S. Maria in Selva


 In questo breve capitolo accenno ad alcuni dei Priori che hanno lasciato testi­monianze significative della loro presenza a S. Maria in Selva.
Il primo che cito è Frate Simone da Buggiano, Priore nel 1575 in occasione della visita di mons. Castelli e grande predicatore durante la temperie luterana; fu una figura di primo piano ed ebbe importanti incarichi di governo nell'ordine agostiniano.
Un altro Priore di origine locale fu P. Pietro di Pierantonio Bartoli da Stignano, alla guida del convento intorno alla metà del '600; fu proprio lui a promuovere le trasformazioni della chiesa negli anni 1642-1649 e a commissionare a sue spese il pulpito nel 1644.
A trovarsi nel mezzo della soppressione del 1808 fu il Priore P. Andrea Pratesi, che fece fronte all'umiliazione dell'abbandono del Convento, conducendo i suoi fratelli a congiungersi con gli agostiniani di S. Francesco de' Ferri di Pisa. Fu ancora lui, nel 1817, a gestire con energia e concretezza la ricostituzione del convento di S. Maria in Selva, che era stato spogliato e devastato dopo la sop­pressione, a risolvere i gravi problemi economici e a riavviare la vita religiosa, accogliendo anche molti confratelli di conventi soppressi e non riaperti.
Ma il Priore che ha lasciato un segno indimenticabile è stato P. Benigno Pera, nato a Camigliano nel 1838 e morto a S. Maria in Selva nel 1906. Frate agostiniano a 19 anni e sacerdote a 24, nel 1865 giunse a S. Maria per restarvi fino alla morte. Umile e silenzioso, era dotato però di una volontà e di una fede ferree, che lo sostennero durante le infelici vicende della soppressione del 1866. Insieme al compaesano Fra' Fulgenzio Cesaretti, restò a custodire e officiare la chiesa, al­loggiando in due misere stanzette dietro la sacrestia. Tentò in ogni modo di rico­stituire la famiglia conventuale, riuscendo infine a ricomprare il convento nel 1883 ed a riavviare così la vita monastica. Fu più volte eletto Priore e guidò il Convento nel momento cruciale in cui esso fu sede di noviziato e poi di collegio ginnasiale. La sua fama varcò i confini comunali e divenne noto e riverito in tutta la Valdinievole. Fu seppellito nel cimitero di Borgo a Buggiano. La sua salma fu poi trasferita nella chiesa di S. Maria in Selva e deposta nel sepolcro dei frati. Una lapide in marmo, inserita nella parete vicino all'ingresso della sacrestia, lo ricorda ad eterna memoria.
Più vicini al nostro tempo, cito altri due Priori, P. Vitaliano Balestri e P. Mario Giglioli.
P. Balestri nacque a Sasseta di Vernio nel 1885 e morì nel 1969; fu ordinato sacerdote nel 1913 ed eletto Priore a S. Maria per ben quindici anni; ricoprì anche l'incarico di Superiore Provinciale dal 1930 al 1936 e dal 1939 al 1945. Lasciato il Convento della Selva nel 1948, fu Superiore nella casa del Noviziato di San Gimignano. Gli anziani borghigiani lo ricordano ancora per la sua vita religiosa esemplare e per la cura che dedicava all'educazione dei giovani.
P. Mario Giglioli, nato a San Gimignano nel 1922 e morto nel 2000, ha passato la sua vita quasi interamente a S. Maria in Selva, dove è stato Priore per tredici anni. Insegnante di religione alle locali scuole medie, figura imponente ed auste­ra, temuta dagli studenti, perdeva ogni traccia di severità quando parlava della 'sua' chiesa, curata amorevolmente con l'affetto di una profonda fede. Tutti lo ricordano con simpatia a cavalcioni di un piccolo ciclomotore, quando si recava a Borgo a Buggiano per sbrigare le varie incombenze.
Ed è dopo di P. Mario Giglioli, è stato eletto P. Giuseppino Romani priore di S. Maria fino al 13 Agosto 2012; nella quale ha sostenuto il restauro delle belle arte nell’interno della Chiesa soprattutto il presbiterio che appena terminato il lavoro di restauro, tuttavia, in quest’anno (2012) è stato eletto un nuovo Priore di S. Maria; è il p. Nilo Ingente. 

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S. Maria in Selva