Tra gli eventi che hanno scandito questo 2012, ciò che è stato particolarmente sentito è certamente una speciale ricorrenza. Mio zio, Padre Agostino Crocco, ha celebrato il cinquantesimo della sua ordinazione sacerdotale. È stata per lui una grande festa, che ha vissuto nella letizia e nella meditazione di questa chiamata insieme a fedeli e amici.
Chiunque ha avuto il piacere di conoscere Padre Agostino, ha colto la gioia di questa occasione per mostrargli il proprio affetto e per ripercorrere insieme momenti della vita che hanno avuto Padre Agostino per protagonista.
Io, nel pensare a questo trascursus, innanzitutto ho riflettuto sul fatto che 50 anni fa io non ero ancora nato, quindi per me, avere un sacerdote in famiglia è stato una consuetudine e ciò probabilmente non mi ha fatto apprezzare abbastanza quale grande fortuna sia stata questa, soprattutto, quando questo sacerdote risponde al nome di Padre Agostino: un uomo, un prete, una leggenda; una forza della natura; un religioso emblema di quanto siano originali e imperscrutabili i misteri trascendenti.
Obiettivamente, zio Agostino, è stato sempre per noi nipoti più che uno zio. La sua eloquenza, la sua estroversione, la sua ilarità nell’approcciarsi a noi lo hanno reso davvero uno zio speciale..
Ha presieduto puntualmente i momenti importanti della nostra vita cristiana. Dal battesimo, la prima comunione, la cresima, il matrimonio dei miei genitori e degli altri parenti, dando a ciascuna di queste ricorrenze, quel tocco singolare che solo lui sapeva dare.
Ricordo quando veniva a trascorrere le ferie al nostro paese natale. Celebrava la messa ogni giorno in una chiesetta del posto. A me, che non avevo ancora dieci anni, aveva affidato l’incarico di suo chierichetto personale. Mi aveva insegnato a gestire le ampolle, le candele, i paramenti sacri, e persino a suonare la campana. Da lui ho ricevuto tante occasioni di crescita nel cammino di fede.
A volte mi portava con sé per qualche giorno presso i vari conventi presso cui ha vissuto, facendomi provare la gioia della vita comunitaria agostiniana, e facendomi conoscere nuovi posti, nuove persone. Mi ha colpito constatare che in ogni realtà in cui lo zio ha esercitato il suo ministero, ha sempre suscitato un’accesa approvazione e stima nei fedeli, divenendo per loro uno stimolo a partecipare più attivamente alle celebrazione liturgiche, che lui ha cercato sempre di rendere più appassionanti mediante il suo carisma. Ha lasciato sempre un segno indelebile in ogni contesto, e per questa festa le varie comunità che lo conoscevano non hanno mancato di manifestargli il loro affetto e la loro vicinanza.
I festeggiamenti hanno avuto inizio a Tolentino con alcuni degli altri fratelli, nel luogo i cui 50 anni fa furono consacrati insieme con lui. Nel viaggio verso Tolentino, Padre Agostino ha voluto far tappa a Loreto. Si percepiva vivo in lui il desiderio di rivedere la Santa Casa, in cui celebrò la sua prima messa subito dopo l’ordinazione sacerdotale. È stato un ritornare con la mente all’inizio di questo cammino durato mezzo secolo, in quella casa, dove 2000 anni fa, con la chiamata di Maria ebbe inizio la buona novella; in quella casa la cui semplicità ricorda quella sua natale di Cusano Mutri, dove padre Agostino ricevette e meditò la sua vocazione sacerdotale.
Il 29 giugno, così, giorno di SS Pietro e Paolo, Padre Agostino, insieme ai confratelli superstiti hanno concelebrato nel santuario la messa di questo loro giubileo. Hanno poi, ricordato e condiviso le emozioni di questa loro esperienza in una gioviale festa nel convento. La solennità di questa festa è stata coronata dalla partecipazione del giovane Provinciale P.Luciano, che nonostante i suoi tanti impegni, non manca di essere attento e far sentire la sua vicinanza ai confratelli.
Domenica 1° luglio è stata la volta di borgo a Buggiano, dove lo zio P.Agostino ha festeggiato insieme alla parrocchia di Santa Maria in Selva. In primis va una lode alla comunità agostiniana, al Grande padre Giuseppe, con la sua magnanime e paterna presenza, Padre Ilario, che effonde ancora le stille di saggezza maturata dalla sua ricca esperienza, al priore Padre Nilo, che non si riposa mai dal contagiare il suo "santificante buon umore", Concetta che cerca di assecondare i desideri culinari di P.Agostino, Anna che a il difficile compito di gestire il suo particolare guardaroba, e una lode grande va a tutta la parrocchia, una comunità di persone adorabili, che ho imparato anch’io a conoscere , apprezzare ed amare. Sono state tanto care nel festeggiare ed onorare lo zio con la loro viva stima e ammirazione.
I festeggiamenti sono proseguiti a Cusano Mutri, con una grande festa, a Napoli e in Puglia.
Concludo porgendo il mio personale augurio a Zio Agostino, pregando il Signore che lo custodisca ancore per tanti anni e possa con i suoi carismi suscitare ancora frutti di vita eterna.
Davide Crocco
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