28/09/08

IL DECALOGO DEL LETTORE


Un 'decalogo' per Lettori, trovato in rete

Trovato nel sito della Parrocchia della Beata Vergine del Rosario di Castiglione Olona:

IL DECALOGO DEL LETTORE

Premessa: Di norma i lettori siano diversi: uno per ciascuna lettura, uno per il salmo responsoriale e uno per la preghiera dei fedeli
Prima di proclamare la lettura, la si legga con calma e magari ci si preghi sopra un po’.

E’ bene arrivare in chiesa con un congruo anticipo per leggere o rileggere personalmente la lettura direttamente sul Lezionario (che ha una disposizione del testo più precisa e indica pause significative).

Si curi che il vestito sia dignitoso e adatto al compito da svolgere; la domenica sia il vestito della festa.

Si prenda posto in chiesa nelle vicinanze dell’ambone per essere pronti al momento giusto e si salga all’altare con gli altri lettori muovendosi insieme al “Per Gesù Cristo…”, cioè al termine dell’orazione letta dal sacerdote. Dopo aver letto ci si aspetti per ritornare al posto insieme. Chi ha letto la preghiera dei fedeli aspetti a scendere dopo che il sacerdote ha recitato l’orazione.

All’ambone: il corpo deve essere eretto, i piedi fermi, le mani si possono tenere appoggiate sull’ambone stesso.

Si legga dal Lezionario. Il foglietto può servire prima, ma non deve essere portato all’ambone.

Bisogna leggere lentamente, pronunciando bene le parole: si legge non per se stessi, ma per gli altri. Il tono della voce deve risultare un po’ più alto di quando si legge per un piccolo gruppo di persone. La Scrittura va “proclamata”. La formula conclusiva “Parola di Dio” (non: “E’ Parola di Dio”) deve essere pronunciata con voce chiara e forte, staccando appena dalla lettura.

Ci si preoccupi eventualmente di girare la pagina per il lettore che viene dopo. Il segnalibro, invece, deve rimanere dov’è.

Quando, leggendo in anticipo la lettura da proclamare, si incontrano espressioni strane o si ha il dubbio circa la pronuncia di una parola, si chieda al sacerdote: è segno di intelligenza e di umiltà. E se il parroco, o qualcuno della comunità, ha un appunto da fare al lettore dopo il servizio prestato, questi l’accetti serenamente: è per il bene di tutti.

La vivacità di una comunità si vede anche osservando chi legge in chiesa.. E’ bello che le facce dei lettori cambino. Nessuno deve pensare di avere l’esclusiva di certi compiti. Inoltre è opportuno che ogni lettore si comporti secondo criteri comuni. Si rifletta dunque con attenzione sulle indicazioni proposte appena sopra e… chi se la sente si faccia avanti per proclamare bene la parola di Dio: è un servizio particolarmente utile a tutta la comunità.

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