21/12/08

S. Agostino così meditava! Dove ti trovi, Cristo, per causa mia!


Il Signore Gesù volle essere uomo per noi. Non si pensi che sia stata poca cosa la Misericordia: La Sapienza stessa giace in terra!!! In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. O cibo e pane degli angeli! Di te si nutrono gli angeli, di te si saziano senza stancarsi, di te vivono, di te sono come impregnati, di te sono beati. Dove ti trovi invece per causa mia?
In un piccolo alloggio, avvolto in panni, adagiato in una mangiatoia. E per chi tutto questo? Colui che regola il corso delle stelle....succhia da un seno di donna: nutre gli angeli, parla nel seno del Padre,....tace nel grembo della madre. Ma parlerà quando serà arrivato in età conveniente, ci annunzierà con pienezza la buona novella. Per noi soffrirà, per noi morirà, risorgerà mostrandoci un saggio del premio che ci aspetta, salirà in cielo alla presenza dei discepoli, ritornerà dal cielo per il giudizio. Colui che era adagiato nella mangiatoia è divenuto debole ma non ha perduto la sua potenza: assunse ciò che non era, ma rimase ciò che era. Ecco, abbiamo davanti il Cristo Bambino: cresciamo insieme a Lui!( dal discorso 196,3)

Meditando con S.Agostino: Il Natale è gioia per tutti!


Celebriamo pertanto il Natale del Signore con una numerosa partecipazione e un'adeguata solennità. Esultino gli uomini, usultino le donne: Cristo è nato uomo, è nato da una donna; ambedue i sessi sono stati da lui onorati. Si trasformi nel secondo uomo chi nel primo era stato precedentemente condannato. Una donna ci aveva indotti alla morte; una donna ci ha generato la vita. E' nata una carne simile a quella del peccato, perchè per suo mezzo venisse mondata la carne del peccato. E' nato Cristo senza colpa perchè in lui possa rinascere chi era nella colpa. Esultate, giovani consacrati, che avete scelto di seguire Cristo in modo particolare e non avete cercato le nozze.
Esultate, vergini consacrate: la Vergine vi ha partorito colui che potete sposare senza perdere l'integrità. Esultate giusti: è il Natale di colui che giustifica. Esultate, deboli e malati: è il Natale del Salvatore. Esultate prigionieri: è il Natale del Redentore. Esultate schivi: è il Natale del Signore. Esultate, liberi: è il Natale del Liberatore. Esultate, voi tutti cristiani: è il Natale di Cristo!
( dal discorso 184 )

16/12/08

Tombolata per i giovanissimi e i giovani della Parrocchia

a cura di Lorenzo Pacini ( Gruppo Giovanissimi )
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Ultimo festoso incontro ( dell' Anno 2008 ) per i gruppi Giovani e Giovanissimi.

Bellissima serata sabato scorso, tanta pizza, bibite, tombola, ma soprattutto tanta musica con un immancabile e fantastico dJ, il tutto condito dalla presenza dei mitici Giovani della nostra parrocchia, sempre pronti per una risata in più.
Breve slash introduttivo e poi tutti subito a giocare a calciobalilla, palla, e lancio di stelle filanti; pizza a volontà per questo particolare incontro, ma state sicuri che non è avanzata!
Dal gruppo Giovani ecco giungere qualcosa da tutti inaspettato: dJ con tanto di attrezzatura pro. Musica raga! Musica che sbrezzaaa! Come resistere a quel ritmo e alla pista piena di gente, persino il nostro unico Leo si è lasciato andare.
Un minuto di relax per arrivare al dunque della serata: la tombola. Premi assurdi per risate assurde, dalle tazze natalizie agli spazzoloni per il wc.
Lettera di arrivederci da parte di Leo, che anche questo anno si è impegnato con tutte le sue forze per il nostro gruppo, che ci ha voluto salutare con un piccolo ma significativo gesto, sperando di portare la luce del Santo Natale nei nostri cuori.
2008 arrivederci, ma ricordatevi ragazzi: non perdiamoci di vista!!!





08/12/08

Solennità dell' Immacolata Concezione



Lunedì 8 dicembre - Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
Lc 1,26-38
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”. A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. Allora Maria disse all'angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. Le rispose l'angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. E l'angelo partì da lei.


Per riflettere
La festa dell’Immacolata Concezione trova la sua piena comprensione nell’eccomi di Maria, capace di rivelare, nella libertà dell’incontro, il dono gratuito del Signore, che l’ha prediletta fra tutte le creature umane, e la gratuità di una disponibilità, la quale compie l’accoglienza piena di una volontà, che la sovrasta e la comprende nello stesso tempo. La domanda “com’ è possibile?” esprime il timore e lo stupore umano di Maria e di tutti noi di fronte alla proposta d’amore di Dio, ma non frena la fiducia in Colui che tutto può; essa allarga semplicemente la capacità di comprensione anche alla ragione umana, che per credere deve interrogare, comprendere, prima ancora di corrispondere liberamente e definitivamente. Solo esprimendo il nostro “eccomi” coglieremo la nostra collocazione nel progetto di amore di Dio, dando quotidiane risposte di accoglienza verso ogni fratello.


Per pregare
Santa Maria, donna senza retorica, la cui sovrumana grandezza
è sospesa al rapidissimo fremito di un fiat, prega per noi
peccatori e aiutaci perché nella brevità di un sì detto a Dio, “ci
sia dolce naufragare”: come in un mare sterminato.
Tonino Bello

04/12/08

Meditando con S.Agostino!



L'OBBEDIENZA DIVINA E LA DISOBBEDIENZA DELL'UOMO!

Osserva, o uomo, che cosa Dio è divenuto per te; riconosci l'insegnamento di tanta umiltà anche in un maestro che ancora non parla.
Una volta nel paradiso tu fosti così eloquente da imporre dei nomi a ogni essere vivente; il tuo Creatore, però, per causa tua giaceva infante e non chiamava con il suo nome neppure la madre. Tu nel vastissimo giardino di alberi da frutta, ti sei perduto trascurando l'obbedienza; Quello, obbedendo, venne come mortale in un augustissimo alloggio per ricercare, morendo, chi era morto. Tu, essendo uomo, hai voluto essere Dio e così sei perito; Quello, essendo Dio, volle essere uomo per trovare quanto era perito.
L'umana superbia ti schiacciò a tal punto che non poteva sollevarti se non l'umiltà divina!

(sermone 188,3 )

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S. Maria in Selva