10/11/14

INCONTRO LAICI AGOSTINIANI A PAVIA (9 Nov. 2014)

Partecipanti dalla parrocchia S. Maria in Selva, p. Nilo Ingente.
Colombini Maria Rosa, Roberta Bonelli, Bonvicini Anna
PUR ESSENDO MOLTI I CRISTIANI, UNO SOLO È IL CRISTO
Per il Concilio Vaticano II la Chiesa è il nuovo Popolo di Dio composto da tutti i battezzati, che cammina alla luce dello Spirito. Tutti gli appartenenti a questo popolo, pur svolgendo differenti funzioni, formano un insieme comunitario e fraterno. Una prima domanda da porsi è quella sulla natura e la missione dei laici. Detto in maniera diversa, la riflessione deve cominciare avvicinandosi alla teologia che sostiene l’essenza stessa del laicato. Altro è la storia del laicato nella Chiesa, che ha descritto un grafico chiaramente ondeggiante. È specialmente dal Concilio Vaticano II che è stato riscoperto il protagonismo del laicato nella comunità cristiana. Il Concilio Vaticano II ha messo in luce una nuova concezione della Chiesa. L’innovazione più trascendentale per l’ecclesiologia e per la vita della Chiesa è stata quella di focalizzare la teologia della Chiesa sulla comunione . Di fatto, la nozione di comunione ha permeato durante il primo millennio la coscienza della Chiesa. Non bisogna però dimenticare che il testo della Costituzione sulla Chiesa si apre con una fondamentale affermazione: la Chiesa, in primo luogo, è mistero, “segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” (Lumen Gentium,1). Non è comprensibile dall’esterno, non si può misurare e analizzare con i criteri di una qualsiasi altra istituzione e quando parliamo di laicato, non pensiamo soltanto dove collocare un gruppo – certamente il più numeroso - della comunità ecclesiale e quali funzioni assegnargli. L’accettazione, partendo dalla fede, di questa realtà umana e realtà salvifica piena della presenza di Dio che chiamiamo Chiesa è la valida prospettiva per porre la riflessione sul ruolo del laico.

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S. Maria in Selva