07/09/08

UN FARO AGOSTINIANO



Salve amici, dopo la pausa estiva, eccomi ancora a voi per parlarvi di un santo che tra pochi giorni ricorderemo. San Nicola da Tolentino. A questo punto permettetemi di ringraziare con tutto il cuore il mio padre spirituale, p. Zazzeri, il quale, da buon agostiniano, mi ha fatto "innamorare"tanto di S. Agostino, di S. Monica e di S. Nicola e altri ancora, nel cammino fatto insieme verso Gesù.
Tanti sono gli insegnamenti che possiamo attingere da S. Nicola, ma il primo esempio ci viene dalla sua assidua preghiera. Tutta la sua giornata era colma di preghiera, da sera a mattina, e da mattina a sera; sia comunitaria che nell' adorazione solitaria, nella quale ...si perdeva a lungo!
Celebrava la S. Messa quotidiana con una devozione quasi mistica. I suoi amori erano Gesù e Maria e sempre li invocava in ogni occasione: quando chiedeva aiuto, quando soffriva per una malattia, quando esercitava il ministero, quando compiva un prodigio.
Fu umile, servizievole, paziente, esecitando l'apostolato del sacrificio mediante la riduzione di cibo, la mortificazione dei sensi, riducendo il corpo alla condizione di schiavo.
Fu casto, modesto, obbediente...insomma un vero esempio di santita.
Digiunava poi a pane ed acqua quattro volte alla settimana e non mangiò carne per oltre quarantacinque anni. Estramamente severo con se stesso, era largo e buono con tutti.
Era noto come confessore, direttore spirituale e angelo di conforto per quanti si rivolgevano a lui. Famosa fu la sua visione del Purgatorio che gli meritò il titolo d'intercessore a favore dei defunti.
Morì il 10 settembre 1305, giorno che viene ricordato da tutti gli agostiniani del mondo.
"S. Nicola prega per noi!"

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