14/03/08

Benedetto XVI ai giovani: «Fate bella Roma con la vostra testimonianza»





Durante l'incontro in preparazione alla XXIII Gmg, che si celebrerà la Domenica delle Palme, il Papa ha confessato sei ragazzi di Pietro Mariani

«Cari giovani, questa città di Roma è nelle vostre mani. A voi il compito di renderla bella anche spiritualmente con la vostra testimonianza di vita vissuta nella grazia di Dio e nella lontananza dal peccato, aderendo a tutto ciò che lo Spirito Santo vi chiama ad essere, nella Chiesa e nel mondo». Lo ha detto Benedetto XVI nell’omelia della celebrazione della Penitenza presieduta giovedì pomeriggio nella basilica di San Pietro. Al rito per la riconciliazione di più penitenti (anche il Papa ha ascoltato la confessione di sei giovani) erano presenti migliaia di giovani della diocesi di Roma, in preparazione alla XXIII Giornata mondiale della Gioventù, che si celebra nella Domenica delle Palme (16 marzo), sul tema: «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni» (At 1,8). La XXIII Gmg, com’è noto, culminerà nel luglio prossimo con il grande incontro di Sydney, in Australia.

«Ricordate sempre che siete "tempio dello Spirito" - ha sottolineato il Papa -; lasciate che Egli abiti in voi e obbedite docilmente alle sue indicazioni, per portare il vostro contributo all’edificazione della Chiesa e discernere a quale tipo di vocazione il Signore vi chiama. Anche oggi il mondo ha necessità di sacerdoti, di uomini e donne consacrati, di coppie di sposi cristiani. Per rispondere alla vocazione attraverso una di queste vie siate generosi, fatevi aiutare col ricorso al sacramento della confessione e alla pratica della direzione spirituale nel vostro cammino di cristiani coerenti».

Il Santo Padre ha rievocato una meditazione sulla Pentecoste tenuta quando era arcivescovo di Monaco-Frisinga, facendo riferimento a un film, per spiegare quale sia l’azione dello Spirito Santo in un’anima. Un film che dimostra in maniera impressionante «come dietro alla facciata del successo si nasconda spesso un’esistenza vuota». L’essere umano «ha la spaventosa possibilità di essere disumano, di rimanere persona vendendo e perdendo al tempo stesso la propria umanità». Da qui l’importanza di saper accogliere lo Spirito per sperimentare la vera gioia, «quella che deriva dalla misericordia di Dio, si riversa nei nostri cuori e ci riconcilia con Lui. Questa gioia è contagiosa!».

Il Papa ha concluso con l’invito: «Cari giovani, guardate alla Croce, accogliete l’amore di Dio che vi viene donato dallo Spirito Santo e, come disse il Papa Giovanni Paolo II, “Divenite, voi stessi, redentori dei giovani del mondo!”. Cuore divino di Gesù, da cui scaturirono Sangue e Acqua come sorgente di misericordia per noi, confidiamo in Te».

Una celebrazione sobria, in un clima di grande raccoglimento, con le richieste di perdono formulate dai giovani, per le colpe e le omissioni, e l’accensione di lampade davanti al Crocifisso. Ragazzi con lo sguardo diretto verso la Croce, come chiedeva il Papa.

Nessun commento:

Cliccare La Data Evidenziata

S. Maria in Selva