09/03/16

NUOVA SCOPERTA SULLA STATUA DI S. NICOLA


Archivio S. Nicola da Tolentino
168. San Nicola da Tolentino (post 1808) Borgo a Buggiano 
(PT), Santa Maria in Selva Plasticatore anonimo Gesso 
policromato, 170 cm circa La statua si trova sul secondo altare 
destro della chiesa, di patronato della locale famiglia Dei, e 
sostituisce una precedente immagine del 
Santo dipinta in tela e ancora menzionata in loco in un 
inventario del 1808. Di piacevole ed espressiva fattura, la 
scultura è inserita in una nicchia dipinta 
a stelle dorate su fondo azzurro e con il fronte decorato 
a finti marmi verdi, che lasciano il posto sui pilastri a 
fiorami. La nicchia è oggi chiusa da una vetrata composta 
da due lastre unite da una cornice dorata 
che di fatto taglia orizzontalmente in due la figura 
disturbandone la completa ricezione visiva. San Nicola 
è presentato con alcuni dei suoi tipici attributi, ovvero il 
sole dorato sul petto, il grande libro aperto con il suo 
caratteristico motto nella mano  sinistra e dei gigli nella 
destra. Bibliografia Nardini 2001, 61. [NA]

Il Libro: "Dilectus Deo et Hominibus"
Traduzione Lidia Galluci: "Amato da Dio e degli uomini".
Traduzione P. Agostino :"Gradito a Dio e agli uomini".













Traduzione: P. Gianfranco Casagrande, OSA, priore della 

comunità agostiniana di Fano

Nel nome del nostro Signore Gesù Cristo. Amen
Questa statua in terracotta di San Nicola da Tolentino
fatta dal cavaliere Francesco Collina fiorentino collocata
in questa nicchia costruita sotto la direzione 
dell'architetto Dynasta figlio di Rodolfo Kanzler è stata
inaugurata il 17 Settembre 1893 dopo un triduo Solenne.

Commento di P. Gianfranco: Dynastas è un titolo nobiliare
quindi significa Signor...oppure Nobile... quindi questo Rodolfo 
Kanzler fiorentino era un nobile ...direi allora che l'architetto
era il nobile Rodolfo Kanzler ...ed è colui che ha creato la
nicchia in Chiesa dove hanno messo la statua in terracotta...
quindi pesantissima. 

Traduzione Letterale: Don Stefano Salucci parroco di Castellare


Nel Nome del Signore Nostro Gesù Cristo. Amen.
Questo simulacro di terracotta, fatto dal Cavalier Francesco Collina, fiorentino, e dedicato a San Nicola da Tolentino, posto in questa edicola edificata sotto la direzione dell'architetto Nobile Rodolfo Kanzler, fu inaugurato il quarto giorno prima delle Idi di Settembre, nell'anno del Signore 1893, previo un triduo solenne.

A memoria perenne.

Commento di Don Stefano: L'espressione "Quarto idus Septembris", convenzionalmente indica i giorni prima delle Idi di Settembre. Poiché le Idi di Settembre sono il 13, e poiché nel computo romano si conta anche il giorno stesso la data esatta è il 10 Settembre. Se Fosse il 17 sarebbe indicato come il quindicesimo giorno prima delle Calende di Ottobre: il computo latino dei mesi è un po' complicato...

Commento Rossano Cicconi: Le sono molto grato, caro padre, dell’invio: si scoprono sempre cose nuove che fanno piacere e arricchiscono le nostre conoscenze sul grande mondo agostiniano! Mi permetto di far notare che la data “quarto idus septembris” in realtà corrisponde al 10 settembre e non al 17 e che l’edicola dove si pone la statua è stata costruita sotto la direzione “architecti dynastae Rodolphi Kanzler”, cioè dell’architetto barone (sinonimo di dynasta) Rodolfo Kanzler. Non esiste dunque un Dynasta figlio di Rodolfo. Con i più cordiali saluti e vivissimi auguri per una Buona e Santa Pasqua a lei e alla sua comunità.



Il contenitore della 

pergamena trovata sulla
statua di S. Nicola da
Tolentino dal
restauratrice
Lidia Galluci con l'aiuto
del muratore 
Giorgio Mazzoncini. 
E' stato trovato sotto
ai piedi di San Nicola.








RODOLFO KANZLER

              Il Figlio di Hermann Kanzler il padre Hermann nacque il 28 marzo 1822 a Weingarten, nel Granducato di Baden, da Maximilian, funzionario statale dell'amministrazione carceraria, e da Maria Magdalene Krehmer. Terminati gli studi al liceo di Mannheim, entrò nel collegio militare di Karlsruhe, uscendone come sottotenente destinato al 4° reggimento fanteria. Promosso tenente il 25 maggio 1841, nel gennaio del 1844 si dimise dall'esercito granducale dopo essersi rifiutato, come cattolico, di battersi a duello con un collega che lo aveva sfidato.A Roma il Herman Kanzler. conobbe la sua seconda moglie, Laura Vannutelli, quarta di dodici figli di un avvocato di Genazzano bene introdotto negli ambienti di Curia. Il matrimonio fu celebrato il 2 maggio 1860, alla vigilia della partenza del K. per le Marche, dove fino all'assedio di Ancona lo seguì la consorte, donna di spiccata intelligenza che seppe sempre essergli degna compagna, permettendogli anche, negli anni successivi, di estendere e mantenere relazioni sociali adeguate allo status che avrebbe rivestito. Dall'unione nacque un solo figlio, Rodolfo.
All'indomani del 20 sett. 1870 il Hermann Kanzler si stabilì con la famiglia in Vaticano, dedicandosi negli anni seguenti all'assistenza degli ufficiali e dei soldati pontifici che non avevano voluto prestare servizio nell'esercito italiano. Dopo l'avvento al soglio pontificio di Leone XIII, che lo avrebbe nominato barone, tornò ad abitare a Roma alternando la permanenza in città con lunghi soggiorni nella villa che aveva acquistato a Borgo a Buggiano, in Toscana.
La morte, sopravvenuta quasi improvvisa, colse il Hermann Kanzler. a Roma, nella notte tra il 5 e il 6 genn. 1888.
Il figlio Rodolfo (1861-1924), interessato sin da giovane all'arte nei suoi diversi aspetti, studiò architettura, pittura e musica. Discepolo di G.B. De Rossi, fu segretario della Pontificia Commissione di arte sacra, conservatore del Museo cristiano della Biblioteca apost0lica Vaticana, consigliere della Pontificia Scuola superiore di musica sacra e docente di canto gregoriano e storia del costume a S. Cecilia. Prima di morire curò la scenografia e i costumi per film storici di ambientazione romana quali Fabiola, di E. Guazzoni (1918) e Quo vadis? di Gabriellino D'Annunzio (1924).
Fonti e Bibl.: Presso l'Arch. segreto Vaticano sono conservate le Carte Kanzler-Vannutelli, soltanto in piccola parte relative a quest'ultima famiglia, riordinate da P. Dalla Torre e divise in due fondi. Il fondo A (46 buste, in origine 62) comprende documenti in prevalenza di interesse militare, successivi anche alla presa di Roma, e ritagli di giornali. Il fondo B (15 buste, di cui 2 di pertinenza della famiglia Vannutelli) raccoglie corrispondenza e documentazione di carattere contabile del K., della moglie e del figlio, fino al 1908.
Annuario militare pontificio, aa. 1858-70, ad nomen; V. Vannutelli, Il generale K.: cenni biografici, Roma 1889; A. Vigevano, La fine dell'esercito pontificio, Roma 1920, passim; Id., La campagna delle Marche e dell'Umbria, Roma 1923, pp. 295-302, 415 s., 447; P. Dalla Torre, L'anno di Mentana, Milano 1968, passim; R. Ugolini, Cavour e Napoleone III nell'Italia centrale, Roma 1973, ad ind.; Diz. del Risorgimento nazionale, III, s.v.; Enc. cattolica, VII, sub voce.

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S. Maria in Selva