12/10/14
PORTATORE D'ACQUA
C’era
 una volta, in una regione della Cina, un portatore d’acqua che si 
guadagnava da vivere trasportando il prezioso elemento dalla lontana 
sorgente al villaggio. Due volte al giorno portava il suo carico in due 
grandi vasi appesi alle estremità di un’asta di legno poggiata 
trasversalmente sulle sue spalle. Il vaso che gli pendeva sulla sinistra
 era intatto e arrivava sempre pieno
 al villaggio, mentre quello di destra aveva una piccola incrinatura e 
perdeva un po’ di acqua. Purtroppo l’uomo non aveva di che comperarsi un
 vaso nuovo, così la faccenda andò avanti per anni. Un giorno, però, il 
vaso incrinato prese la parola e disse al portatore: «Sono davvero 
mortificato, credimi. Perdo l’acqua che dovrei conservare. Ti chiedo 
perdono. Mi vergogno della mia imperfezione». Il portatore guardò il 
recipiente, lo accarezzò amabilmente e gli rispose: «Al nostro prossimo 
viaggio, lungo il tragitto, guarda dalla tua parte della strada». «E 
cosa vedrò...», chiese il vaso. «Vedrai che meravigliosa scia di fiori 
sono nati lungo la via, grazie all’acqua che non sei riuscito a 
trattenere a causa della tua imperfezione». (Da un’antica leggenda 
cinese)
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