22/12/11

RELAZIONE TECNICA SULL’INTERVENTO DI RESTAURO


CHIESA DI S. MARIA IN SELVA, BORGO A BUGGIANO, (PISTOIA)

RELAZIONE TECNICA SULL’INTERVENTO DI RESTAURO CONSERVATIVO

ESEGUITO NELL’ABSIDE .


DESCRIZIONE

La Chiesa è a navata unica; in stile di transizione tra il romanico e il gotico, è costituita da un impianto interno radicalmente modificato nei secoli XVII e XVIII.

L’interno è caratterizzato da una copertura a volte interamente dipinta come le pareti.

Il catino absidale, come l'intera copertura della Chiesa, è costituito da una volta a crociera suddivisa in quattro spicchi da costoloni in muratura; questi si uniscono al vertice in una "chiave di volta" raffigurante un agnello, simbolo di Cristo.

La parete di fondo racchiude al centro un arco ribassato che incornicia un Crocifisso ligneo. L'abside, come il resto della Chiesa, presenta i segni dei rimaneggiamenti antichi e recenti.

Le superfici, riccamente decorate nel Settecento, sono state ricoperte da varie mani di tinteggiature (due strati di colore grigio e uno più esterno beige) al di sotto delle quali si intuiscono numerose perdite dell'intonaco, fratture, fessurazioni e reintegrazioni in gesso o in malta cementizia.

Durante i saggi di scopritura, eseguiti sia chimicamente che meccanicamente, è stato possibile evidenziare l'esistenza di due cicli decorativi: uno più antico, a fresco, probabilmente coevo al primo ciclo pittorico eseguito nel '400, con decori lineari (fasce colorate che incorniciano un fondo chiaro); e uno più tardo, settecentesco, con colori stesi a secco, quindi soggetti a forte polverizzazione. Il decoro settecentesco è molto più ricco rispetto all'altro: girali di foglie e fiori su fondo ocra. Purtoppo questo ciclo pittorico è scomparso quasi completamente per varie concause che hanno contribuito al suo degrado. Una prima causa di deterioramento è dovuta principalmente all'azione esercitata dagli strati soprastanti: essi, infatti, essendo molto spessi e tenacemente ancorati al supporto, fungono da "adesivo" per lo strato sottostante che, molto più sottile e debole, tende ad aderire a quest'ultimo piuttosto che al supporto murario. In secondo luogo vi sono le tensioni esercitate sulle volte e sulle pareti dalle modifiche che l'edificio ha subito nel corso dei secoli. Non ultimi vi sono i rimaneggiamenti recenti e le reintegrazioni con materiali inidonei, pertanto la perdita del film pittorico è quasi totale.

RESTAURO

L'intervento previsto, ed eseguito secondo le indicazioni dei Funzionari Responsabili della Soprintendenza, mira al pieno recupero delle superfici dell'abside, evitando di ricostruire il decoro delle volte, che risulterebbe per la maggior parte inventato.

Sono state eseguite tutte le operazioni necessarie, dalla pulitura al consolidamento, dalla stuccatura alla reintegrazione pittorica con leggere velature.

Lo spesso strato di tinteggiatura è stato ammorbidito chimicamente, con solventi idonei, e rimosso meccanicamente, a tampone e a bisturi. Si è provveduto alla rimozione delle vecchie reintegrazioni cementizie e dei numerosi chiodi e ganci inutili.

E’ stato eseguito il consolidamento profondo delle porzioni d'intonaco in via di distacco, mediante iniezioni di malta apposita, e quello superficiale della pellicola pittorica.

Le fratture sono state stuccate e le lacune dell’intonaco ricostruite con impasto a base di calce e sabbia opportunamente miscelato per ottenere un intonaco simile all'originale.

Il ritocco pittorico dei motivi decorativi ancora leggibili è stato eseguito mediante leggere velature con colori a base di calce.

L'intervento è ancora in corso, ma attualmente i lavori si sono interrotti e i ponteggi sono stati smontati in occasione delle festività natalizie.


Restauratrice:Lidia Gallucci e Rosanna


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S. Maria in Selva