14/03/08

Una passione lunga 40 anni... che continua





Missione agostiniana in APURIMAC 1968 - 2008

CUSCO,12gennaio 2008. Chiesa coloniale della parrocchia di San Jeronimo, sita alla periferia: una struttura imponente nella quale la vetustà dell'edificio, la grossolanità dell'opera edilizia, la maestosità delle pietre intagliate, l'incuria del tempo, la povertà dell'ambiente, la ricchezza e lo scintillio dei retablos di legno dorato si coniugano mirabilmente, offrendo un esempio e dando un'idea precisa dell'arte coloniale dei domini spagnoli in America Latina.

Mons. Domenico Semi, vescovo di Chuquibambilla, conferisce l'ordinazione sacerdotale a P. Seltran e a P.Alexander, e il diaconato a Fr.Julian, tre giovani agostiniani nativi della zona. Partecipo alla cerimonia al lato del Vescovo e penso che non poteva esservi evento migliore per iniziare questo anno 2008,40° dell'arrivo degli agostiniani italiani in Apurimac.

Prima di andare in chiesa passiamo nel vicino cimitero di San Jeronimo dove riposano, fino alla definitiva sistemazione in altro luogo, le spoglie di P. Giuseppe Gualtieri e di P. Ettore Salimbeni. Una preghiera commossa e un ringraziamento sincero: "Grazie P.Giuseppe e P. Ettore! Perché è grazie a voi, alla vostra passione, ai vostri sacrifici, che oggi possiamo celebrare questa festa". Quarant'anni della Missione delle Province Agostiniane Italiane in Apurimac che sono stati un'epoca e un'epopea. Un'epoca perché, solo a guardare le foto dei primi anni della missione, in bianco e nero e sgualcite dal tempo, e a confrontarle con le foto di oggi, ci si può fare un'idea di quanta acqua sia passata nel corso tumultuoso del rio Apurimac. Sembra che siano trascorsi non 40, ma centinaia di anni. Un'epopea, perché difficilmente si potrebbe sintetizzare con altra parola la vita della missione, quello che hanno vissuto e fatto i missionari e le missionarie che si sono succeduti.

Una lunga passione per Cristo, per la Chiesa, per la vita, per il popolo dell'Apurimac per il quale tanta vita è stata data e offerta, tanto amore manifestato, tante energiespese, tanta sofferenza, frustrazione e delusione offerte in olocausto, perché la pianticella della Chiesa locale potesse nascere e crescere.

Le tre ordinazioni sono il segno concreto che la Chiesa locale è nata, sta crescendo e si sta irrobustendo. L'obiettivo che i primi missionari si erano posti nel 1968 si sta raggiungendo e la consegna data loro si sta compiendo. Dove nasce la Chiesa, nasce la speranza per tutti.

Pietro Bellini OSA

1 commento:

Maria Rosa ha detto...

Grazie caro Leo di aver publicato questa bella lettera.Mi hai fatto andare in "spirito" in quei luoghi che ho conosciuto e ancor più ho rivissuto quel 12 gennaio nel quale sono stata così vicino a quei tre giovani agostiniani che ho conosciuto, come pure al caro Mons. Berni del quale conservo un ricordo molto speciale per la sua umiltà, avendoci voluto servire a tavola a Lima a me e ai dottori quando arrivammo nella sua casa che sempre ci ospita. Cari ricordi...e tante saranno sempre le mie preghiere per tutti i missionari agostiniani che in quelle terre lontane hanno portato non solo Gesù....ma amore, calore e condivisione fraterna! Che Dio li benedica tutti e faccia giungere a buon fine i seminaristi dei quali si prendono cura.
Con sincero affetto!!!!!

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