
Le origini della Chiesa e del Convento di S.Maria in Selva risalgono agli anni compresi fra il 1261 e il 1275.L'architettura originale del complesso di S.Maria in Selva era in stile di transazione romanico-gotico.Gli affreschi:sulla parete destra,sopra la porta laterale che dalla chiesa conduce nel chiostro,possiamo ammirare uno splendido dipinto attribuito alla scuola dell'Orcagna al 1410.I Santi ivi ritratti sono:S.Agostino e S.Caterina d'Alessandria e S.Leonardo da Limoges.Il restauro è stato eseguito nel corso del 1998 .Nella volta centrale,quella sopra l'altare maggiore ,è raffigurato il Trionfo di Maria Vergine,tale affresco è attribuito al pittore fiorentino Niccolò Nannetti e risale agli inizi del XVIII secolo .La Chiesa e il convento,fondati dall'Ordine Agostiniano nel secolo XIII,sono stati sempre occupati dai religiosi Agostiniani,salvo brevi periodi d'interruzione nell'epoca moderna-soppressione napoleonica (1808-1816-ridotto a fattoria,con la Chiesa spogliata di tutto e ridotta a magazzino)soppressione da parte del Regno d'Italia (1866-1883)che lascio' la Chiesa aperta al culto ,officiata dal P.Benigno Pera O.S.A,vestito da prete diocesano-guerra mondiale (1915-1918,chiesa aperta ,ma convento adibito ad ospedale militare).Una volta recuperato il tutto,la Chiesa riprese la sua vitalità religiosa,il convento fu adibito,secondo l'opportunità-a collegio per piccoli allievi del ginnasio ,alla formazione dei novizi o dei giovani professi dell'O.S.A.Nel 1975 fu qui eretta la nuova parrocchia di S.Maria in Selva.
Accenniamo ad alcuni priori che hanno lasciato testimonianze significative della loro presenza a S.Maria in Selva.
Il primo è Frate Simone da Buggiano,Priore nel 1575.
Un altro priore di origine locale fu P.Pietro di Pierantonio Bartoli da Stignano,alla guida del convento intorno alla metà del '600,fu' proprio lui a promuovere le trasformazioni della chiesa negli anni 1642-1649 e a commissionare a sue spese il pulpito nel 1644.
A trovarsi nel mezzo della sopressione del 1808 fu il priore P.Andrea Pratesi,che fece fronte all'umiliazione dell'abbandono del Convento,conducendo i suoi fratelli a congiungersi con gli Agostiniani di San Francesco de' Ferri di Pisa.Fu ancora lui,nel 1817,a gestire con energia e concretezza la ricostituzione del convento di S.Maria in Selva,che era stato spogliato e devastato dopo la sopressione.
Ma il Priore che ha lasciato un segno indimenticabile è stato P.Benigno Pera,nato a Camigliano nel 1838 e morto a S.Maria in Selva nel 1906.Frate agostiniano a 19 anni e sacerdote a 24,nel 1865 giunse a S.Maria per restarvi fino alla morte.Umile e silenzioso,era dotato pero' di una volontà e di una fede ferree,che lo sostennero durante le infelici vicende della sopressione del 1866.Insieme al compaesano Fra' Fulgenzio Cesaretti,restò a custodire e officiare la chiesa,alloggiando in due misere stanzette dietro la sacrestia.Tentò in ogni modo di ricostituire la famiglia conventuale,riuscendo infine a ricomprare il convento nel 1883 ed a riavviare la vita monastica.Fu piu' volte eletto Priore e guidò il Convento nel momento cruciale in cui esso fu sede di noviziato e poi di collegio ginnasiale.La sua fama varcò i confini comunali e divenne noto e riverito in tutta la Valdinievole.Fu seppellito nel cimitero di Borgo a Buggiano.La sua salma fu poitrasferita nella Chiesa di S.Maria in Selva e deposta nel sepolcro dei frati.Una lapide in marmo,inserita nella parete vicino all'ingresso della sacrestia,lo ricorda ad eterna memoria.
Piu' vicini al nostro tempo,i due Priori P.Vitaliano Balestri e P.Mario Giglioli.
P.Balestri nacque a Sassetta di Vernio nel 1885 e mori' nel 1969.fu ordinato sacerdote nel 1913 ed eletto priore a S.Maria per ben quindici anni,ricopri' anche l'incarico di Superiore nella casa del Noviziato di San Gimignano.
P.Mario Giglioli,nato a San Gimignano nel 1922 e morto nel 2000,ha passato la sua vita interamente a Santa Maria in Selva dove è stato priore per tredici anni.Insegnante di religione alle locali scuole medie,figura imponente ed austera,temuta dagli studenti,perdeva ogni traccia di severità quando parlava della sua chiesa,curata amorevolmente con l'affetto di una profonda fede.Tutti lo ricordano con simpatia a cavalcioni di un piccolo ciclomotore,quando si recava a Borgo a Buggiano per sbrigare le varie incombenze.